Il caso di omonimia
Commessa bolognese perseguitata su Facebook perché si chiama come la presunta killer di Avetrana
di Gilberto Dondi (IL RESTO DEL CARLINO)
Bologna, 7 marzo 2013 – Ilnome che porta la sta facendo diventare il bersaglio di insulti, minacce, invettive. Lei, Sabrina Maria Misseri, non sa più che fare. Il suo profilo Facebook è ormai intasato di messaggi. Ecco alcuni fra i più gentili: “Meriteresti la morte!”, “Sei un mostro!”, “Sei un demonio di cattiveria”, “Per te non sarebbe sufficiente la pena di morte!”.
Il problema è che la Sabrina Misseri in questione non è la donna a processo in Puglia per l’omicidio della povera Sarah Scazzi. Sabrina Maria Misseri è nata a Palermo 45 anni fa e da dieci vive a Bologna con il suo compagno. Fa la cassiera in un ipermercato della città e non sa più come uscire dalla persecuzione di cui è vittima.
Un anno fa ha aperto il profilo, specificando le sue generalità per intero (compreso il secondo nome, Maria) e mettendo in bella vista la foto, che non può certo essere scambiata con quella della Misseri pugliese. Anche perché la Sabrina nota a tutta Italia ha i capelli neri corvini, l’altra è bionda. Ciò nonostante, gli internauti si sono scatenati ugualmente.